Anche se non siamo “del” mondo ma “nel” mondo, oggi siamo chiamati ad osservare tutte le precauzioni per evitare il contagio del Coronavirus, ma anche ad esorcizzare la paura, lo sgomento e lo smarrimento attraverso la preghiera.
A livello personale le preghiere sono tante, anonime e firmate, di semplici devoti e di santi, di Papi e di Vescovi ecc. Naturalmente vanno tutte bene, ma qui vorrei suggerire tre formule tratte dalle Scritture o dalla liturgia, forse emotivamente un po’ meno calde ma più sicure e più formative, che da qui ognuno potrà acquisire e fare proprie sullo smartphone.
Salmo 90 secondo la Vulgata o 91 nella Bibbia attuale.
È il Salmo previsto alla Compieta (preghiera della sera) di domenica nella Liturgia delle Ore:
«Chi abita al riparo dell’Altissimo / passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: “Mio rifugio e mia fortezza, / mio Dio in cui confido”.
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, / dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne, / sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
Non temerai il terrore della notte / né la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, / lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
Mille cadranno al tuo fianco / e diecimila alla tua destra, / ma nulla ti potrà colpire.
Basterà che tu apra gli occhi / e vedrai la ricompensa dei malvagi! / “Sì, mio rifugio sei tu, o Signore!”.
Tu hai fatto dell’Altissimo la tua dimora: / non ti potrà colpire la sventura, / nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli / di custodirti in tutte le tue vie.
Sulle mani essi ti porteranno, / perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere, / schiaccerai leoncelli e draghi.
“Lo libererò, perché a me si è legato, / lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta; / nell’angoscia io sarò con lui, / lo libererò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni / e gli farò vedere la mia salvezza”».
Pur non conoscendo il Coronavirus, il Salmo parla di qualcosa che è molto simile: una peste e uno sterminio che distruggono, che vagano di giorno e di notte, pericoli reali ma impalpabili. Sembra il panico odierno, ma con una fondamentale differenza: c’è l’assicurazione che Dio ci difenderà se ci affideremo a lui. E tale affidamento è più decisivo che non le guarigioni immediate. Gesù infatti ha portato a compimento questo Salmo consegnando il suo spirito al Padre al momento della morte in croce (cf Lc 23,46). D’altra parte Gesù non ha guarito tutti i malati, ma la raccomandazione di portare la propria croce dietro di lui per avere la vera vita l’ha rivolta a «la folla insieme ai discepoli», «a tutti», a «una folla numerosa» (Mc 8,34; Lc 9,23; 14,25).
A tutti voi l’invito: “Cercate il Signore intanto che si fa trovare” (Is 55,6), prendete iniziativa, nella preghiera personale, nell’ascolto della S.Messa in casa e nella lettura della Bibbia in famiglia come invita il Vescovo. TOCCA A TE!
Buon cammino… p. Peppe