PENSIERI

Su questo quadro in mio possesso, ho trovato l’autografo di papa Benedictus XV, con scritto “Concediamo 300 giorni di indulgenza a chi recita tre gloria Patri davanti al Crocifisso di cui lodevolmente si cura la diffusione” – 4 giugno 1917  –  Benedictus PP. XV

 

Pasqua

Ero uscito di casa per saziarmi di sole.

Trovai un uomo nello strazio della crocifissione.

Mi fermai e gli dissi: “Permetti che ti aiuti a staccarti dalla croce? ” ma lui rispose: ‘Lasciami dove sono;

i chiodi nelle mie mani e nei piedi, le spine intorno al mio capo, la lancia nel mio cuore. Io dalla croce non scendo fino a quando restano crocifissi i miei fratelli, io dalla croce non scendo fino a quando per staccarmi non si uniranno tutti gli uomini ‘.  Gli dissi: ‘ Cosa vuoi, allora che io faccia per te? ‘. Mi rispose:’ Va per il mondo e di’ a coloro che incontrerai che c’è un uomo inchiodato sulla croce ‘.

Fulton Sheen

 

Cristo all’ONU

Spinto dalla folla stanca Cristo arrivò al palazzo dell’Onu.
Aveva la faccia stanca del disoccupato,
il passo incerto del profugo, le spalle curve del minatore,
l’occhio triste dell’emigrato, le mani incerte dell’uomo del sud,
l’occhio assente del drogato, il cuore assetato del giovane.

Non era raccomandato da nessuno, solo il pianto degli umili lo spingeva, la giustizia per i deboli era la sua forza.
Bussò…c’era il veto, per lui gli uomini non erano liberi;
sulla soglia della civiltà trovò la barbarie.
Lesse i diritti degli uomini, ne ebbe compassione.

L’uomo ha diritto alla vita…
e un bimbo palestinese gli disse che non era vero.

L’uomo ha diritto all’istruzione…
e un campesino gli disse che non era vero.

L’uomo ha diritto alla pace…
e una vedova di guerra gli disse che non era vero.

L’uomo ha diritto alla famiglia… e un ragazzo disadattato gli chiese
che cosa significassero quelle parole.

L’uomo ha diritto al vestito…
e un barbone moriva di freddo
fra porpore e tessuti firmati.

L’uomo ha diritto alla libertà…
un’afgano si mise a piangere.

L’uomo ha diritto alla verità… e un sorriso ironico risuonò
all’interno del Palazzo, dei molti Palazzi.

Cristo scese dal Palazzo di vetro.

Quando la folla gli chiese il risultato della visita, allargò le braccia:
era ancora crocifisso come il venerdì santo.

Poi la folla dileguò… pioveva…
…Cristo rimase là, sotto la pioggia, come tanti altri;
nessuno si fermò, nessuno lo invitò a salire in macchina.

Oggi è ancora là.
Quando gli passeremo davanti ci fermerà e cercherà di farci capire
che anche tu, anche io siamo colpevoli di averlo crocifisso nel mondo di oggi, fuori dal palazzo di vetro, a New York, a Londra, a Roma, a Mosca… forse anche a casa tua, nel tuo cuore, nella tua gente, nella nostra gente…